La Turchia, prima in classifica, registra valori in aumento del 13,9%, seguita da Nuova Zelanda e Islanda. Seguono ancora Canada e Lituania con rialzi superiori al 10 per cento. Tra l’8 e il 10% di aumenti si riscontrano in Paesi come Austria, Cile, Cina, Malta (qui il dato si basa sui prezzi richiesti dal venditore), Svezia (il dato è provvisorio), Estonia, Germania e Norvegia.
Vancouver guida la corsa dei prezzi delle case nel mondo
E non si è verificato il calo dei prezzi negli Stati Uniti, come si prevedeva per via delle elezioni presidenziali. Anzi, nell’anno che va dal terzo trimestre del 2015 a settembre 2016 i valori nella regione sono saliti del 5,5%. Solo a settembre i valori sono saliti dello 0,8%.
Resiste il settore nel Regno Unito, nonostante il referendum per uscire dall’Unione europea. Driver del segmento sono la scarsa offerta e i bassi tassi di interesse.
Il surriscaldamento del segmento immobiliare in Cina (+9,3%, spinto dalle grandi città) e a Hong Kong, dove la crescita è ripartita improvvisamente tra giugno e settembre, hanno spinto il governo a cercare di introdurre nuove misure per raffreddare il mercato.
Dove si riaffaccia la bolla immobiliare nel mondo
E l’Italia? Bisogna scorrere la classifica fino al 49esimo posto, dopo il Marocco e prima della Grecia, per trovare il nostro Paese.